Il Decreto Infrastrutture 2025 introduce innovazioni al Codice dei Contratti Pubblici, con nuove norme su affidamenti, CAM e qualificazione SOA, operative dal 20 luglio 2025, per snellire procedure e aumentare trasparenza
Il Senato ha definitivamente approvato con 104 voti a favore, 67 contrari e 1 astenuto, il Decreto Infrastrutture 2025. Tale introduce numerose novità per accelerare la realizzazione delle infrastrutture strategiche legate al PNRR, migliorare la gestione dei contratti pubblici e ottimizzare il sistema di trasporti. Tra le novità anche l’applicazione diretta dei Criteri di Aggiudicazione Minimi (CAM) e modifiche al Testo Unico Rinnovabili. Il decreto entrerà in vigore dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, prevista per il 20 luglio.
Codice appalti
Ecco che cosa cambia con le novità introdotte nel nuovo Decreto Infrastrutture 2025. Partiamo dall’ampliamenti degli articoli passati da 17 a 36 articoli, suddivisi in 7 Capi, con significative ricadute sul Codice degli Appalti. Le principali novità includono:
- Limitazione temporale per l’applicazione dei nuovi prezzari per i materiali, con effetti anche in diminuzione.
- Estensione della revisione prezzi ai contratti pubblici aggiudicati tra luglio e dicembre 2023.
- Incentivi per le funzioni tecniche, anche per il personale dirigenziale.
- Anticipazione del prezzo per i servizi di ingegneria e architettura, fino al 10%.
- Applicazione diretta e vincolante dei criteri ambientali minimi (CAM) per gli interventi di ristrutturazione.
- Procedure accelerate per lavori in somma urgenza e in contesti di protezione civile.
- Rafforzamento dei requisiti di qualificazione per l’esecuzione di appalti pubblici.
- Nuove norme per l’affidamento dei contratti pubblici durante le emergenze di protezione civile.
Caro materiali
Un emendamento al Decreto Infrastrutture 2025 introduce una nuova regolamentazione per la revisione dei prezzi nei contratti pubblici, finalizzata a mitigare gli effetti dell’aumento dei costi dei materiali. La norma prevede che le stazioni appaltanti possano calcolare le variazioni tra i prezzi iniziali e i nuovi prezzari, anche in caso di diminuzione, solo a partire dal 2025, escludendo espressamente qualsiasi applicazione retroattiva. Ciò garantisce maggiore trasparenza e sicurezza giuridica nei rapporti contrattuali.
Nuovi incentivi
Altra novità del Decreto Infrastrutture 2025 è la modifica dell’articolo 45 del Codice dei contratti pubblici. Attraverso questa è consentita l’erogazione di incentivi per le funzioni tecniche anche ai dirigenti. Questa novità introduce un’eccezione al principio di onnicomprensività, che normalmente esclude i trattamenti economici accessori per i dirigenti. Gli incentivi saranno applicabili anche alle gare iniziate prima del 31 dicembre 2024, a condizione che le attività incentivabili siano svolte successivamente. Le amministrazioni saranno tenute a monitorare e a comunicare i dati relativi ai dirigenti beneficiari e agli importi erogati, inclusi gli oneri previdenziali.
Progettisti
Nella parte del Decreto Infrastrutture 2025 che regolamenta i servizi di ingegneria e di architettura, consente di beneficiare di un’anticipazione del prezzo fino al 10% del valore del contratto. Questa misura, introdotta grazie a un emendamento approvato dalla Commissione Ambiente e Trasporti della Camera, equipara i progettisti alle imprese di costruzione, che già possono beneficiare di anticipazioni più consistenti (20%, elevabile al 30%). Tuttavia, la decisione di concedere l’anticipazione resta una facoltà delle stazioni appaltanti e non un obbligo, e deve essere espressamente prevista nei documenti di gara.
Criteri ambientali minimi
Circa i Criteri Ambientali Minimi (CAM) negli appalti pubblici per interventi di ristrutturazione, compresi quelli che implicano demolizione e ricostruzione, il Decreto Infrastrutture 2025 introduce un rafforzamento significativo. Con una modifica all’articolo 57 del Codice dei contratti pubblici, i CAM diventano obbligatori e direttamente applicabili, senza bisogno di ulteriori provvedimenti attuativi.
Imprese
Il Decreto Legge n. 73/2025 precisa e delimita gli effetti delle nuove norme introdotte dal Correttivo Appalti relative ai certificati di esecuzione lavori e attestazioni SOA. Secondo il Codice dei contratti, le stazioni appaltanti rilasciano all’appaltatore i certificati di qualificazione, considerando solo le opere eseguite direttamente e non quelle in subappalto. I subappaltatori possono invece ottenere certificati autonomi per le prestazioni effettivamente eseguite, utilizzabili solo per la propria qualificazione o rinnovo. Per mitigare l’impatto di questa misura sugli appaltatori, il DL limita la sua applicazione ai procedimenti in corso al 31 dicembre 2024.
Le nuove regole e articolo 46-bis
La semplice previsione di un evento calamitoso può attivare procedure di affidamento semplificate, anche in deroga alle norme ordinarie. In caso di emergenza nazionale, è possibile procedere con affidamento diretto oltre la soglia di 500.000 euro, entro 30 giorni dalla dichiarazione e nei limiti stabiliti dai provvedimenti di emergenza. Sono inoltre previste eccezioni a diverse norme del Codice Appalti per accelerare gli interventi e garantire la continuità operativa delle amministrazioni in situazioni di crisi.