L’Energy Efficiency Report 2025 presenta un’Italia come un esempio virtuoso, ma in rallentamento: gli investimenti in efficienza energetica sono in calo, attestandosi tra i 58 e i 66 miliardi, ben lontani dai 308 miliardi necessari per allinearsi agli obiettivi dell’UE
In Europa l’Italia si posiziona al 5° posto per efficienza energetica, con un indice di intensità energetica (EII) del 16% migliore rispetto alla media UE. Tuttavia, questo risultato positivo deve essere valutato nel contesto dell’ultimo decennio: mentre l’Italia ha mantenuto una certa stabilità, paesi come Germania, Spagna e Francia hanno registrato miglioramenti più significativi, riducendo in modo più marcato il proprio consumo energetico in rapporto al PIL. È quanto emerge dall’Energy Efficiency Report 2025 dell’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano.
Investimenti in calo
Quindi, l’Italia si posiziona bene a livello europeo in termini di efficienza energetica, con un indice di intensità energetica (EII) che misura il rapporto tra consumo di energia e PIL. Tuttavia, la crescita energetica del nostro Paese è stata accompagnata da un rallentamento progressivo nell’ultimo decennio. Nel 2024, gli investimenti in efficienza energetica in Italia sono stimati tra i 58 e i 66 miliardi di euro, in calo rispetto al 2023.
Il settore residenziale ha assorbito quasi il 50% di queste risorse, seguito dal settore terziario e industriale. Nonostante il calo, tecnologie come il fotovoltaico e le pompe di calore rimangono trainanti. La Pubblica Amministrazione si è concentrata sugli edifici nZEB, in linea con la Direttiva EPBD IV. Tuttavia, per raggiungere gli obiettivi UE, servirebbero circa 308 miliardi di investimenti, che potrebbero essere realizzati solo con una politica incentivante stabile e chiara
BACS
I sistemi di automazione e controllo degli edifici (BACS) sono soluzioni tecnologiche promettenti per ottimizzare i consumi energetici, soprattutto negli edifici non residenziali dove l’energia consumata è maggiore. Tuttavia, la loro adozione è ancora limitata. Secondo gli operatori del settore, gli ostacoli principali sono la scarsa consapevolezza dei benefici, in particolare per le componenti software, considerate meno affidabili rispetto all’hardware. Questa diffidenza è accentuata dalla complessità dei sistemi, che richiedono competenze tecniche specialistiche e una progettazione accurata per garantire l’integrazione con altri sistemi tecnici.
Il futuro
Infine, l’Energy Efficiency Report dell’Energy & Strategy Group presenta tre scenari di investimento per la pianificazione energetica fino al 2030.
– Lo scenario conservativo prevede una riduzione limitata dei consumi di energia finale e investimenti per 137 miliardi di euro, insufficienti a raggiungere i target europei.
– Lo scenario PNIEC richiede politiche stabili e ben strutturate, con obiettivi di riduzione dei consumi a 102 Mtep entro il 2030 e investimenti per 243 miliardi di euro.
– Lo scenario obiettivi UE è il più ambizioso, con un obiettivo di 93 Mtep di consumi finali al 2030 e investimenti per 308 miliardi di euro, trainati soprattutto dal settore residenziale.
Tutti gli scenari concordano sull’importanza di una politica di incentivi chiara, stabile e continuativa per centrare i target UE. Secondo Chiesa, gli importi attuali sono insufficienti e l’attuale assetto di agevolazioni non basta, sottolineando la necessità di capire come recepire la direttiva europea EPBD in Italia.