I dati Eurostat confermano una tendenza già emersa nei mesi precedenti, anche se persistono forti disparità tra i vari Paesi europei
L’energia solare conquista il primato nella produzione elettrica dell’Unione europea per la prima volta. Nel giugno scorso, i pannelli fotovoltaici hanno generato il 22% dell’elettricità complessiva, superando tutte le altre fonti: eolico (15,8%), idroelettrico (14,1%), gas naturale (13,8%) e persino nucleare (21,6%). Questo è un risultato significativo per un’Europa che, ora, punta a rafforzare la propria autonomia energetica, pur avendo risorse limitate nel sottosuolo.
Le differenze tra i Paesi
I dati diffusi da Eurostat confermano quanto già segnalato nei mesi scorsi dal think tank Ember: il solare ha spinto in alto la produzione di energia da fonti rinnovabili nel secondo trimestre del 2025, portandola al 54%, in crescita rispetto al 52,7% dello stesso periodo dell’anno precedente.
Tuttavia, il risultato medio dell’UE nasconde forti disparità tra i singoli Stati membri. In testa c’è la Danimarca, dove l’energia green – trainata dall’eolico – copre il 94,7% del fabbisogno elettrico. In fondo alla classifica troviamo la Slovacchia, ferma al 19,9%. L’Italia si posiziona a metà, con una quota di poco inferiore al 60%.
Paolo Rocco Viscontini di Italia Solare, commenta i dati e con entusiasmo commenta: “Dimostrano come il fotovoltaico abbia tutte le potenzialità per guidare la transizione energetica in modo sicuro ed economico”.
Infine, l’Italia ad agosto ha superato i 40 gigawatt installati, il dato europeo deve essere uno stimolo ulteriore ad accelerare su semplificazione degli iter autorizzativi, autoconsumo e integrazione con i sistemi di accumulo.


